Ecco una vicenda che sa piacevolmente d'Abruzzo: il
Capostazione di Alanno non era solo un capostazione,
era anche una sorta di gestore dell'impianto
ferroviario, che si occupava di tutte le mansioni
necessarie come ad esempio la vendita dei biglietti, la
manovra dei treni, il controllo dell'apertura e della
chiusura dei passaggi a livello, la cura e manutenzione
della bella aiuola che era annessa alla stazione. Da
tutta questa serie di piccole e continue prestazioni, è
nato il detto, noto in tutta la nostra regione ed
oltre, «Mi sembri il capostazione di Alanno», che si
rivolge a quelle persone che si interessano di cose
diverse e amano fare tutto da sole.
Dicono che ci si rivolgesse al «capostazione» anche per
spedire e scrivere lettere, o per chiedere qualche
consiglio. La stazione di Alanno era diventata così un
riferimento per la comunità, un luogo di incontro e
vivace dialogo, dove all'attività corrispondeva sempre
un sincero affetto per la comunità.
Parte dei nostri vigneti sono situati su una collina antistante la stazione ferroviaria, dove venivano trasportate le uve per venderle fuori regione. I nostri contadini avranno sicuramente scambiato due chiacchiere con questo factotum sui generis.
Lo zelante capostazione è la fotografia di quello che la nostra azienda fa da più di 50 anni: darsi da fare per la propria terra e per la proprio comunità. Come non dedicargli un'intera linea di vini?
Lo zelante capostazione è la fotografia di quello che la nostra azienda fa da più di 50 anni: darsi da fare per la propria terra e per la proprio comunità. Come non dedicargli un'intera linea di vini?
Parte dei nostri vigneti sono situati su una collina antistante la stazione ferroviaria, dove venivano trasportate le uve per venderle fuori regione. I nostri contadini avranno sicuramente scambiato due chiacchiere con questo factotum sui generis.